Evoluzione del livello del mare a Trieste negli ultimi 2000 anni
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Nel corso della storia della Terra, la superficie del mare ha più volte cambiato posizione, scendendo e risalendo rispetto ad oggi, scoprendo e ricoprendo vaste zone di costa. Lo studio di queste variazioni di livello del mare riveste un ruolo fondamentale in diversi settori delle scienze, dallo studio dei movimenti recenti del suolo alla caratterizzazione morfologica di un’area, dalla progettazione delle infrastrutture costiere alla ricostruzione del paesaggio antico. Esse sono il risultato della somma delle componenti eustatiche (dal geologo austriaco Suess), dovute all’alternanza delle fasi glaciali, isostatiche, legato all’equilibrio di carico dei ghiacci e tettoniche, legate ai movimenti della crosta terrestre. Mentre la prima dipende dal momento in cui viene misurata, l’isostasia e la tettonica variano a seconda della località. Le modalità e la velocità con cui si attuano queste variazioni si riflettono sulla dinamica di sedimentazione e sulle conseguenti successioni stratigrafiche. |
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A parte la zona tra Sistiana e Duino, dove affiorano i calcari, in tutto il settore orientale del Golfo, tra Trieste e Isola d’Istria, affiora il Flysch, costituito da un’alternanza di arenarie e marne. Si tratta di una litologia estremamente friabile, che non permette la conservazione dei solchi marini. In queste zone, i solchi sono delle forme effimere la cui evoluzione dura tuttalpiù qualche decennio, per poi sottostare agli incipienti processi di arretramento della falesia costiera. Anche le piattaforme sommerse (shore platforms) di Punta Sottile e Punta Grossa, relitti di antiche posizioni del mare, per quanto testimoni inequivocabili e molto affascinanti di passati livelli del mare, non forniscono informazioni databili certe; a causa della regolarità dei blocchi di arenaria della piattaforma, sono state spesso erroneamente scambiate per un “lastricato romano”. Accurati confronti con i vicini affioramenti di Flysch hanno risolto questo problema a favore della naturalità della struttura. Le informazioni relative alle variazioni di livello marino sono state, in questo caso, ricavate da 5 siti archeologici. I valori medi di profondità (corretti con la marea e la pressione) delle strutture archeologiche indicano che, duemila anni fa, il livello del mare si trovava ad una profondità di –1.6±0.25 m (Epoca romana – I secolo dopo Cristo, datata con un’anfora alla base del molo), circa 60 cm più bassa della sommità delle strutture.
A cura di F.Antonioli (ENEA) e S.Furlani (DISGAM-Univ. di Trieste) |