Livello del mare a Trieste dal 1875


cabina mareografo schema rifatto

Le scale di variabilità temporale del livello marino possono essere distinte in funzione dei fattori che le determinano. Le variazioni su scale temporali fino all’interannuale sono causate dalla meteorologia, soprattutto vento e pressione atmosferica. Dalla scala interannuale in su sono importanti inoltre le variazioni delle caratteristiche termoaline dell’oceano.

I venti dominanti sull’Adriatico sono la Bora, trasversale al bacino, e lo Scirocco, che spira lungo il bacino. Lo Scirocco tende ad accumulare acqua verso l’estremità settentrionale del bacino. Nel Nord Adriatico la Bora favorisce l’abbassamento del livello sulla costa orientale e un aumento su quella occidentale. Il Libeccio favorisce l’aumento del livello nel Golfo di Trieste.

La pressione atmosferica agisce attraverso la relazione nota come “effetto barometrico inverso”. Quando nel Nord Adriatico la pressione è relativamente bassa, viene risucchiata acqua da Sud, alzando il livello marino, e viceversa. La combinazione di Scirocco e bassa pressione atmosferica locale provoca l’“acqua alta”, ossia il notevole aumento di livello del mare osservato sulla costa settentrionale.

Le variazioni di temperatura e salinità comportano cambiamenti della densità dell’acqua, che si riflettono anche sul livello marino. Si tratta dell’“effetto sterico”, caratterizzato da un aumento del livello in occasione del riscaldamento dell’acqua e da una sua diminuzione in occasione di un aumento di salinità. Nel Golfo di Trieste la tendenza secolare dell’effetto sterico, circa -4 mm/secolo, è trascurabile rispetto a quella del livello osservato, dell’ordine di 100 mm/secolo.

Su scala globale, dopo il picco glaciale di circa 21000 anni fa, il livello è sempre mediamente aumentato, con velocità variabile. Tra 2000 e 100 anni fa l’aumento è stato inferiore a 2 cm per secolo. Misure di alta qualità presso stazioni considerate stabili concordano su tendenze tra 1.5 e 2.0 mm/anno nel XX secolo, non considerando generalmente i movimenti verticali del suolo.
Nel Mediterraneo (escluso il Mar Nero) esistono solo cinque stazioni con almeno 80 anni di dati, cioè Trieste (inizio nel 1875), Genova (1884), Marsiglia (1885), Venezia (1872) e Marina di Ravenna (1896), le ultime due affette da marcata subsidenza di origine antropica.

Nel grafico sotto è illustrato l’andamento del livello medio annuo a Trieste dal 1875 insieme con le tendenze su vari periodi. Si noti la variabilità, e quindi la scarsa attendibilità, di queste ultime quando il periodo analizzato è breve. Il periodo dal 1992 è quello coperto dall’altimetria da satellite.

Nella figura seguente, invece, sono riportati gli eventi di tracimazione a Trieste dal 1875.

Secondo le proiezioni dell’IPCC per il XXI secolo il livello marino dovrebbe essere più alto di quello attuale (1980-1999) di circa 18 cm intorno al 2050 e 35 cm nel 2100. Nonostante ciò, analisi di osservazioni di Trieste e Venezia e simulazioni degli scenari futuri inducono a ritenere che la frequenza e l’intensità delle acque alte estreme non sia destinata ad aumentare rispetto al presente, per la contemporanea diminuzione della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici che le favoriscono.